L’Universidade do Estado do Rio de Janeiro, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e la Fondazione Restoring Ancient Stabiae
La mostra si inserisce nell’ambito del programma di eventi previsto in occasione del Momento Italia – Brasile 2011-2012, che mira a consolidare i rapporti tra i due paesi nei settori economico-commerciale, tecnologico, scientifico, culturale ed educativo, ponendo l’accento sui punti di contatto e le reciproche influenze tra Italia e Brasile.
Evento centrale del programma culturale, la celebrazione del 190° anniversario della nascita dell’imperatrice Teresa Cristina Maria di Borbone, sorella del re delle Due Sicilie, Ferdinando II, e moglie di Don Pedro II d’Alcantara Braganza, secondo imperatore del Brasile.
La sovrana che nutriva una profonda passione per l’archeologia tanto da essere definita “imperatrice archeologa”, promosse numerosi scavi nella zona di Veio e, tra il 1853 e il 1856, organizzò ed esportò in Brasile, una raccolta di oggetti antichi, alcuni dei quali provenienti dalle collezioni reali borboniche di Napoli.
Con la sua azione Teresa Cristina favorì, nel Brasile dell’Ottocento, la diffusione dell’ immagine di un’Italia culla di civiltà; il suo arrivo in Brasile diede impulso ad una forte relazione di scambio con il nostro Paese, in particolare con il Meridione.
Attualmente a Rio de Janeiro, nel Museo Nacional São Cristóvão, ex residenza privata degli Imperatori, si conservano circa 700 reperti greci, magnogreci, etruschi e romani; tra questi ultimi sono esposti splendidi pezzi di arte pompeiana tra cui un affresco parietale, staccato in età borbonica, e proveniente da una delle ville di Stabiae.
La mostra ha come obiettivo quello di fornire importanti elementi per la conoscenza e la promozione dell’antico insediamento di Stabia, tramite l’esposizione di affreschi e suppellettili provenienti dall’ager Stabianus.
Da qui il titolo “Além de Pompeya. Redescobrindo o encanto de Stabiae”, ovvero oltre Pompei, al fine di valorizzare le peculiarità locali rispetto a quella dominante della ben più nota colonia romana, sullo sfondo delle profonde trasformazioni che portarono alla nascita di numerose ville d’otium e rustiche, nel periodo compreso tra la conquista sillana nell’89 a.C. e l’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C.