Inaugurata a Washington DC nel 2004 allo Smithsonian National Museum of Natural History, questa mostra, la prima ad essere interamente dedicata alle ville del territorio stabiano, si è trasformata successivamente in un tour che ha toccato, dal 2005 al 2008, nove importanti musei americani, accogliendo oltre tre milioni di visitatori.
Essa costituisce un passo importante ai fini della collaborazione internazionale per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano, poiché rappresenta il primo prestito a lungo termine del patrimonio culturale italiano avvenuto sotto l’egida del protocollo d’intesa (Memorandum of Understanding) firmato nel 2011 tra Italia e Stati Uniti, grazie al quale questi prestiti sono possibili per le istituzioni statunitensi che partecipano agli scavi e alla conservazione dei siti italiani. L’intenzione del protocollo è quello di ridurre le illegali esportazioni di opere d’arte italiane, permettendo alle istituzioni d’oltreoceano di avere in prestito reperti per un lungo periodo, per studio o per mostre. La mostra è stata concepita come un percorso spazio-temporale attraverso cui guidare il visitatore, accolto all’ingresso da una narrazione audio-visiva dei tragici eventi del 79 d.C. e successivamente accompagnato alla scoperta di in una “città” metaforica, in cui poter scegliere strade diverse e sempre nuovi punti di vista sul mondo antico, passando dai semplici oggetti della vita quotidiana al lusso scintillante delle ville di otium del golfo napoletano. Inoltre, perché i visitatori potessero meglio apprezzare la forza narrativa delle decorazioni parietali nelle dimore stabiane, un intero triclinium, o sala da pranzo, proveniente da Villa Carmiano è stato ricostruito all’interno del percorso di visita. Nella sola Washington D.C. sono stati registrati 2.700.000 visitatori nell’arco di 6 mesi.
La mostra è stata promossa da:
- Fondazione RAS – Restoring Ancient Stabiae
- Soprintendenza Archeologica di Pompei
- The Smithsonian Institution